Passo è chiuso

30/09/2008

Nel fine settimana ho avuto il piacere, un po’ masochistico, di partecipare ad un’iniziativa dell’Alleanza per il Clima della provincia di Bolzano. In occasione della Settimana Europea della Mobilità gli organizzatori hanno ottenuto la chiusura del passo della Mendola, 15 km per un dislivello di 950 m. La giornata fresca non ha scoraggiato i 1700 ciclisti che hanno voluto provare il piacere di pedalare senza il disturbo del traffico a motore, lanciandosi in libertà nella discesa mozzafiato. Il pubblico eterogeneo, amatori organizzati che hanno percorso più volte il tratto chiuso, padri con bambini anche di 10 anni, altri con il rimoschio, signore con cytybike e cestino, un corridore…  hanno ammantato di silenzio e risate l’erta che vede rombare mediamente 2000 veicoli al giorno, soprattutto moto in piega. Un traffico di turisti, che preferiscono non utilizzare la storica funicolare.

Chissà se avremo mai il piacere di godere di una occasione analoga anche a Legnano, magari a primavera, con giornate lunghe e calde, senza fatica, ed i Ronchi a rotta di collo. Una pedagogica giornata senz’auto sarebbe importantissima per riavvicinare i legnanesi alla bici.

Veramente a me basterebbe circolare tra le 17 e le 19, a passo d’uomo, tra effluvi mefitici ed i nervi a fior di pelle, per cambiare le mie abitudini.


Cicloaperitivo

22/09/2008

Riecco l’aperitivo alla ciclofficina stecca. Promette d’essere, come sempre, un appuntamento imperdibile, una tacca sulla forcella. Se poi consideriamo che, probabilmente, da Ottobre, gli inquilini dovranno lasciare lo spazio, che in questi due anni hanno trasformato in un riferimento per migliaia di ciclisti, che vi hanno trovato gli attrezzi ma anche momenti di confronto e discussione sui temi caldi in città, non mancare è d’obbligo.

Eppure i ragazzi di +BC hanno voglia di parlare delle grandi emergenze del territorio, (così simili a quelle nazionali e globali). La loro lotta può attendere, perchè questo sarà il “CICLOAPERITIVO DELLA SOLIDARIETA INCAZZATA”

Mercoledì 24 settembre in ciclofficina (vicolo de Castillia, quartiere Isola, Milano) ritornano i cicloaperitivi con un’iniziativa  solidale per i dipendenti INNSE (ex Innocenti) che da giugno hanno autogestito lo stabilimento proseguendo le lavorazione in corso (e trovandone di nuove) e che il 17 settembre sono stati sgomberati dalla polizia.
Perché chiudere una fabbrica che ha ordini per i prossimi 4 anni? Semplice: le aree ex periferiche su cui sorge fanno gola alla speculazione immobiliare…
Vi aspettiamo in tanti, giustamente incazzati e disposti, almeno questa volta, a pagare tutto quello che consumerete: +bc ci mette, con la sua cassa, le materie prime e come al solito cucina e sbattimento, tutto l’incasso verrà devoluto alla fabbrica in lotta.


Settimana mobilità sostenibile

15/09/2008

Inizia domani in molti paesi la settimana europea della mobilità sostenibile.

Casualmente al teatro Streler, alle 15 verrà riproiettato RUSALSKA, in concorso nella categoria Lungometraggi, il cui finale è decisamente in tema.

Per l’occasione FIAB ha realizzato il nutrito programma di LOMBARDIA IN BICI, e la neonata Associazione RiCiclO propone tre giorni di iniziative a Legnano: settimana_moby_color_a4_light

NON PERDERTI LA BIOMASSA!!

Ma c’è anche chi si dissocia, come +BICI.


8/09/2008


Settembre sostenibile

3/09/2008

In vista della Settimana Europea Della Mobilità, Sostenibile, aggiungiamo noi, sembra interessante un’analisi apparsa su il Manifesto della scorsa domenica.

ENERGIA

Nucleare e rinnovabile a confronto

Massimo Serafini 

Non c’è nessuna speranza che le granitiche convinzioni nucleariste del nostro governo siano scosse dalla fuga radioattiva sprigionatasi dall’istituto di radioelementi di Fleures, a pochi chilometri da Bruxelles. L’auspicio è che questo incidente, che solo apparentemente non ha nulla a che vedere con la questione del programmato ritorno dell’Italia al nucleare, incrini un po’ le certezze che, una campagna di stampa velinara sul nucleare, ha seminato nell’opinione pubblica: quelle di poter avere con pochi rischi tanta energia a poco prezzo e che per giunta non altera il clima.
Motivi per riflettere questo incidente ne offre molti.
Sicuramente fa capire la dimensione reale del rischio che una popolazione corre in caso di perdite radioattive. Spiega anche quanto la scelta nucleare riduca la libertà delle persone, perché la maggior sicurezza di questi impianti è il prodotto di una crescente militarizzazione del territorio. Insomma, per farla breve, la tecnologia nucleare per essere gestita necessita di dosi crescenti di autoritarismo e di una scarsa diffusione delle informazioni.
Chi sostiene che è un prezzo che vale la pena di pagare perché ci libera dal petrolio dandoci un’energia che non altera il clima mente sapendo di mentire. Non vale la pena di essere meno liberi e decisamente più insicuri per una scelta che non risolve né la questione energetica né quella climatica. Perché vivere, chiedo, una normalità da caserma e un’eccezionalità in caso di incidente fatta di restrizioni addirittura su ciò che si mangia e beve, se il contributo alla riduzione dei gas serra che il nucleare garantisce è modesto perché elimina solo la piccola parte di emissioni che si producono per fare elettricità, più o meno il 15% dei nostri consumi energetici. E ancora, perché vivere con regole militari se dalla schiavitù di una fonte non rinnovabile come il petrolio si passa a quella dell’uranio altrettanto scarsa, non rinnovabile e inesistente in Italia? Sarebbe interessante produrre e diffondere nei territori un video che mettesse a confronto come si svolge la vita delle persone in due territori, uno dei quali si procura l’energia necessaria da una centrale nucleare e l’altro invece da tetti solari, pale eoliche, salti dei fiumi e scarti dei boschi e dell’agricoltura. Il primo trasmetterebbe immagini di controlli, divieti, zone inaccessibili e narrerebbe la costante paura delle persone di fughe radioattive. Il secondo non potrebbe che raccontare di un modo di procurarsi energia senza rischi e soprattutto dove ognuno può essere insieme produttore e consumatore, in poche parole narra di democrazia, controllo sociale e rinnovabilità. Ma la vera ragione per cui i poteri forti scelgono il nucleare o il fossile è che sono fonti facilmente monopolizzabili che danno quindi a chi le controlla potere e ricchezza.
Sole, vento e più in generale le rinnovabili sono di tutti e tutti le possono controllare e usare. Il loro limite quindi è che, in una società come questa, oltre a fornire i servizi energetici per la comunità non producono potere né profitti.