Gli incidenti in bicicletta nella provincia di Milano (periodo 2003-2005)

Mappa degli incidenti lesivi alle biciclette (periodo 2003-2005)

La mappa soprastante riporta gli incidenti lesivi in cui sono state coinvolte biciclette negli scorsi 3 anni, entro il territorio della provincia di Milano (città di Milano esclusa). Secondo l’ultimo bollettino del Settore Mobilità e Sicurezza del Circolazione Stradale della provincia di Milano (datato luglio 2006), nel periodo 2003-2005 gli incidenti lesivi (ossia gli incidenti nei quali si sono verificati ferimenti o decessi) in cui sono state coinvolte biciclette sarebbero, sull’intero territorio della provincia, il 6,76% del totale. Se non ho sbagliato i calcoli si dovrebbe trattare di 5715 incidenti nell’intero periodo.

Incidenti alle biciclette nel territorio (periodo 2003-2005)

La figura qui sopra mostra gli incidenti ai velocipedi distribuiti su tutto il territorio della provincia. Il dati non sono molto dettagliati: non considerano la diversa estensione territoriale delle aree, né le densità di abitanti, né i diversi flussi di traffico. In ogni caso il legnanese, non si colloca certo tra le zone meno interessate al fenomeno: insieme al magentino, alle aree nord e sud di Milano ed alla zona della Martesana si attesta tra i 201 e i 400 incidenti. Sono peggio soltanto la città di Milano, la Brianza, e l’area nord e Groane.

Mediamente, durante l’arco della settimana l’incidentalità resta pressoché costante. Nei giorni lavorativi si evidenzia un picco di incidenti nell’orario di punta serale (tra 17 e le 19), mentre durante i fine settimana il rischio cala: il sabato il numero di incidenti si dimezza e diminuisce ulteriormente la domenica (forse meno macchine in giro? Più gente in bici?). La fascia di età più a rischio risulta in generale essere quella degli ultra sessantenni (sono anche quelli che usano di più la bicicletta), il numero di uomini coinvolti è all’incirca doppio rispetto a quello di donne.

Le dinamiche degli incidenti purtroppo non sono evidenziate dal rapporto in modo dettagliato, emerge tuttavia un dato che trovo tanto allarmante quanto poco sorprendente: quasi una volta su due (ovvero nel 47% dei casi) i ciclisti coinvolti stavano procedendo regolarmente per la loro strada. Nel 20% 14% dei casi si è registrato un eccesso di velocità da parte del ciclista (?!?), mentre le altre cause sono decisamente meno rilevanti: sbandamento (5% 3%), caduta dalla bici (3% 4%), contromano (3% 5%) mancata precedenza (4%), sorpasso nonostante il divieto (2%), presenza di ostacoli (2% 5%), e mancato rispetto delle segnalazioni (1% 2%).

La risposta a chi considera i ciclisti dei pericoli ambulanti viene da sé (ne ho conosciuto uno giusto ieri mattina al bar), le conclusioni in ogni caso tiratele da voi. Per come la vedo io vale, ancora una volta di più, la pena di continuare pedalare insieme.

E ricordatevi, questo tutti i giorni, di fare sempre attenzione quando andate in bicicletta. Soprattutto agli automobilisti.

Una navigazione che mi sento di consigliare, a questo proposito è bicycling crashes (in inglese).

PS. Ci vediamo sabato. Nel frattempo ricordiamoci di continuare a volantinare. La rete ci permette di essere capillari, dunque proviamoci!

 

12 Responses to Gli incidenti in bicicletta nella provincia di Milano (periodo 2003-2005)

  1. vecchioAlex ha detto:

    Faccio una proposta, che magari è già saltata fuori, non mi ricordo. Magari però questo post è l’occasione per pensarci un pò più seriamente.

    Qualcuno di noi conosce, a Legnano, un luogo in cui è avvenuto un incidente stradale che è costato la morte ad un ciclista?

    Se qualcuno conoscesse qualcosa, potremmo far diventare quel luogo una tappa fissa, per ogni pedalata, in cui ci si ferma magari per un minuto soltanto. Stando in silenzio, o magari facendo un pò di casino, questo lo decideremo, però credo sia un bel modo per ricordare i pericoli che ogni giorno corriamo.

    Che ne dite?

    Ale

  2. rob. ha detto:

    Belle cifre…Il 47% dei casi riguarda ciclisti travolti e incolpevoli.Questo dimostra sempre di più che le strade delle nostre città e delle nostre campagne sono progettate solo ed esclusivamente per le auto.La crescita esponenziale delle grosse rotonde,molto pericolose per i ciclisti,ne è la dimostrazione.

  3. Saltatempo ha detto:

    Mi sono reso conto di aver commesso un errore nel riportare i dati riguardo alle dinamiche degli incidenti. Ho deciso di correggere lasciando (almeno per qualche tempo) anche le cifra errata accanto alle rettifiche, in modo che la misura dell’errore sia comunque visibile. Le cose, come potete vedere, non cambiano di molto.
    Vi invito a segnalare tramite commento ulteriori sviste o incongruenze che possono essermi sfuggite.

  4. tostao82 ha detto:

    Bella iniziativa, risultati molto interessanti e avvilenti allo stesso tempo.
    Ci vediamo per la massa critica straordinaria di sabato 28 eh!!

  5. Edoardo ha detto:

    Ciao
    Sono entrato nel vostro Blog per caso e ho trovato interessante l’informazione Vi segnalo la rubrica sulla sicurezza stradale che tengo per Ciclodi-FIAB (associazione per la mobilita’ ciclistica di Lodi) e per FIAB su http://www.ciclodi.it/categoria.asp?Idc=53

  6. prof ha detto:

    a proposito…ieri pomeriggio ci hanno provato con me ad aumentare quel 47%…andare in bici sta diventando una sfida!!! e questo mi rende ancora più determinato ad usare i pedali invece della benzina, e a partecipare alla Critical Mass!!! solo che secondo me dovremmo pubblicizzare di più la nostra attività durante le nostre “escursioni”, essere riconoscibili, magari con magliette o altro, se no rischiamo di risultare solo un “gruppo di rompicoglioni che stasera stanno bloccando tutto”.
    ciao ragazzi, alla prossima!

  7. Saltatempo ha detto:

    @prof
    sono d’accordo con te. mi succede spesso di avvertire la sensazione che la bici sia una specie di sfida al costume. motivo in più oltre a sostenibilità ecologica, risparmio, salute, e chi più ne ha più ne metta per continuare a pedalare.
    Riguardo alla riconoscibilità hai ragione e ci stiamo lavorando. Sono personalmente depositario dei ben 90 euro che abbiamo raccolto in occasione del Tuttonatura e che destineremo quasi interamente a questa iniziativa. Sto attendendo il supporto di un’amica più esperta di me in grafica per approntare il disegno che potremmo stampare su magliette / giubbetti alta visibilità, etc. Comunque non appena sarà pronto lo sottoporrò al parere di tutti sul blog. Penso (e spero) non ci voglia molto tempo ancora, comunque.

  8. Paolo ha detto:

    ….ma se il 47% delle volte i ciclisti sono delle vittime incolpevoli…allora vuol dire …..che nel 53% delle volte sono …..colpevoli?!?!?!?!?…. meditate gente….meditate……e guardate come i ciclisti vanno in giro in città……… (proprio ieri uno mi è venuto addosso perchè pretendeva di passare a velocità direi “folle” sul marciapiede incurante dei pedoni tra cui io e mia figlia…..)

  9. […] di “sicurezza e prevenzione“. Della situazione dei ciclisti sulle nostre strade abbiamo già parlato (se non ve lo ricordate vi consiglio di rileggervi quell’intervento). Cosa si può fare […]

  10. bonz ha detto:

    Ciao, vorrei sapere se possibile la fonte dei dati riportati (i due grafici) e se avete suggerimenti su come reperire statistiche simili aggiornate a periodi più recenti. Vi sarei estremamente grato se fosse possibile avere indicazioni in proposito in tempi stretti.
    Grazie mille comunque e complimenti per l’impegno e il lavoro che portate avanti.
    Bz

  11. […] fanno uno stile di vita. Una minoranza non solo da prendere come esempio e da incentivare, ma anche da difendere dalle città non più a misura di […]

  12. prof ha detto:

    finalmente qualcuno c’è riuscito! l’altro ieri un ragazzo mi ha travolto mentre tornavo a casa, da dove vi scrivo con una frattura del trochite…
    percorro ogni giorno il Toselli, sapevo che prima o poi qualcuno mi avrebe fatto un regalino! mi si può contestare il fatto di non aver percorso la ciclabile, se così si può chiamare quella striscia inutile che serve solo a restringere le corsie! dico così perchè vengo da via 20 settembre e vado verso l’autostrada, sfido chiunque ad imboccare la pista senza dover tagliare la strada a qualche automobilista incazzato (a ragione), ma ancor di più ad imboccarla al ritorno! e così, impossibilitato a pedalare in sicurezza, ho dovuto rischiare, e questo è il risultato.
    chi di dovere aspetterà che ci scappi il morto? o basta qualche frattura a smuovere le cose? qual’è il prezzo da pagare? in fondo chiediamo solo di pedalare tranquilli…

Lascia un commento